Skip to main content
  • 09 Aprile 2013
    - Veneto Sviluppo comunicato stampa

VENETO SVILUPPO ENTRA IN NEURIMPULSE

L’operazione, condotta dal Fondo di Capitale di Rischio, ha portato la finanziaria regionale a detenere il 30% del capitale sociale dell’azienda padovana.

”Una newco veneta, innovativa e brillante, che opera con promettente successo di idee e risultati in un settore fra i più delicati e strategici come quello sanitario”.
Così Giorgio Grosso, presidente della finanziaria regionale, ha sintetizzato le ragioni dell’ingresso di Veneto Sviluppo nel capitale di Neurimpulse, azienda padovana di Rubano che ha ideato e realizzato un innovativo sistema per la neuro stimolazione periferica contro il dolore cronico.
La partecipazione è stata presentata nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte, oltre ai vertici della finanziaria regionale, Angelo Lino del Favero, direttore generale Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino, Eugenio Centin Snichelotto, presidente Neurimpulse srl, il dott. Marzio Bevilacqua, primario Terapia antalgica dell’Ospedale Civile di Treviso e il prof. Enrico Polati, direttore Cattedra Universitaria Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica di Verona Borgo Roma.
“Veneto Sviluppo - ha sottolineato Giorgio Grosso, presidente della finanziaria regionale - ha acquisito il 30% per cento del capitale sociale di Neurimpulse, per un controvalore di 600 mila euro; con questa operazione intendiamo sostenere una promettente realtà produttiva del tessuto economico veneto: l’azienda, infatti, opera all'interno di un mercato molto esteso in una posizione di eccellenza, soprattutto in considerazione del contenuto fortemente innovativo dei suoi prodotti”.
L’operazione è stata condotta ricorrendo allo strumento del Fondo di Capitale di rischio che, grazie a questo intervento, arriva così a dieci operazioni condotte dal suo avvio, nel 2010, per circa 6 milioni e 700 mila euro di investimenti partecipativi.
“Con il suo ingresso in Neuroimpulse - ha commentato l’assessore alla sanità, Luca Coletto - Veneto Sviluppo ha fatto una scelta significativa che ha tutta la mia condivisione. La sanità non è un semplice sistema di spesa come viene troppo spesso considerato, ma anche un settore capace di innescare impresa e con essa benessere e posti di lavoro. E’ questo, a mio avviso, il messaggio più importante che esce da questa operazione. Sono certo che l’operazione porterà i frutti attesi, anche perché si innesta in un settore come quello dell’innovazione, che avrà una sempre maggiore importanza nell’ambito di un sistema sanitario avanzato come quello veneto”.
“Siamo molto soddisfatti di questo ingresso da parte della finanziaria regionale – ha evidenziato Eugenio Centin Snichelotto, titolare della azienda – che ci permetterà di affrontare, in modo solido e strutturato, nuovi progetti di crescita e sviluppo legati al nostro prodotto che presenta delle potenzialità nelle quali già oggi il mercato dimostra di credere. Ricordo che il dolore cronico colpisce oggi più di un quarto della popolazione italiana adulta fra i 40 e i 50 anni e ne compromette la vita sociale, lavorativa ed emotiva. Già da questi pochi numeri si può comprendere come sia sempre più avvertita l’esigenza di terapie antalgiche specifiche ed efficaci, per le quali Neurimpulse si è impegnata fin dalla sua nascita”.
“Oggi il concetto di tutela della salute non è più solo limitato alla cura della malattia – ha evidenziato Angelo Lino Del Favero, direttore generale Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino – ma consiste nel preoccuparsi del benessere della persona nel suo complesso e in un’accezione che contempla anche l’impatto sociale. Il dolore cronico è una situazione patologica ad alto impatto sociale: basti pensare che in Europa una persona su 5 ne soffre. Per questo motivo soluzioni come i prodotti di Neurimpulse sono molto interessanti e significative”.
E’ in uno scenario di forte impatto sociale che si colloca l'attività dell'azienda padovana, perché quando la terapia farmacologica fallisce o risulta insufficiente, la neurostimolazione (che attraverso dei sottili elettrodi va ad interrompere gli impulsi del dolore) diventa un rimedio fondamentale.