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  • 06 Ottobre 2014
    - Veneto Sviluppo comunicato stampa

VENETO SVILUPPO: LE START UP TRA INCOGNITE E SUCCESSI

Se ne è parlato a Roncade, presso H-Farm, venerdì 3 ottobre, in occasione di una tavola rotonda che ha visto istituzioni e incubatori a confronto.

Il 10% degli incubatori italiani certificati (3 su 31) e quasi l’8% delle start up innovative delle oltre 2.600 presenti in Italia ha sede in Veneto. Due percentuali che bastano a spiegare perché Veneto Sviluppo e la Regione Veneto stiano operando nell’ottica di individuare le diverse strategie possibili per accompagnare le imprese nel loro percorso di crescita, per assicurarne lo sviluppo e il successo.
I dati sono emersi in occasione della tavola rotonda che si è tenuta a Roncade, venerdì 3 ottobre, presso H-Farm, l'incubatore di imprese con il quale la finanziaria regionale ha avviato di recente una significativa collaborazione. Presenti, oltre al "padrone di casa", Riccardo Donadon, e al presidente di Veneto Sviluppo, Giorgio Grosso, l'assessore regionale allo sviluppo e innovazione, Isi Coppola, l’amministratore delegato di Zignago Holding nonché delegato delle Politiche Industriali, Ricerca e Innovazione di Confindustria Veneto, Luca Marzotto, il fondatore e presidente di M31 S.p.A. e M31 Italia S.r.l., Ruggero Frezza e il presidente della Fondazione la Fornace dell’Innovazione, Francesco Giacomin.

"Le start up occupano un posto sempre più rilevante nel panorama economico europeo - ha evidenziato Giorgio Grosso, presidente di Veneto Sviluppo Spa, nel suo intervento d'apertura. "Basti pensare che negli ultimi 5 anni (2009-2013) in Europa sono state finanziate oltre 2.500 start up: certo, meno della metà rispetto ai 6.700 investimenti oltre oceano, ma che nel vecchio continente la situazione stia cambiando lo dimostra la crescita esponenziale del numero di finanziamenti, saliti del 600%, contro l’85% degli Usa (fonte Bright Sun).In Italia, grazie al Fondo di Garanzia per le Pmi, il credito bancario alle start up innovative e incubatori certificati si è sbloccato: nell’ultimo anno sono stati destinati 91 milioni di euro (settembre 2013 – settembre 2014, dati MISE) indirizzati a 207 operazioni di prestito. In Veneto sono stati erogati finanziamenti a 27 progetti, quindi, a circa il 13,5% delle start up innovative presenti in regione (la media regionale è dell’8%)".

“Veneto Sviluppo da tempo ha deciso di avviare una nuova politica di sostegno al modello di business legato alle start up - ha proseguito Grosso - prima investendo direttamente nel capitale di tre imprese veramente innovative, in settori che spaziano dall’elettronica, all’ottica adattiva fino all’internet of things, poi acquisendo a marzo di quest’anno una quota di circa quattro punti percentuali direttamente nel capitale del venture incubator H-FARM. Gli investimenti, che al momento ammontano a 3,6 milioni di euro, sono sicuro potranno aumentare a breve, fornendo così la necessaria risposta al desiderio di crescita, razionalizzazione e sbocco a mercato di questo settore legato agli incubatori, così dinamico all’interno del panorama di rinnovamento industriale veneto. Per la Finanziaria Regionale la strategia è quella di far recuperare alle aziende in parte il pesante divario digitale e di incrementare, soprattutto in termini occupazionali, il difficile mercato del lavoro in regione.”

“La soluzione vincente per uscire dalla crisi - sostiene Marialuisa Coppola, Assessore all’Economia, Sviluppo Ricerca e Innovazione Regione Veneto - sta nel reinventare completamente un modello di sviluppo che veda il Veneto nuovamente punto di riferimento per l’Italia e per l’Europa. Questo è il senso di Innovarea e la realizzazione di questo grande progetto passa anche attraverso il favorire la nascita di nuove imprese e il rilancio di quelle esistenti, anche favorendo il ricambio generazionale. È evidente che queste realtà, particolarmente dinamiche, e fortemente orientate all’innovazione rappresentano una scommessa vincente se il sistema combinato di istituzioni, incubatori, giovani con grande spirito imprenditoriale riescono a costruire un sistema virtuoso. Il senso di tutto questo è che Regione del Veneto e Veneto Sviluppo ci sono.”

Dal canto suo il primo intervento della Finanziaria Regionale a supporto del settore risale ancora al 2011 nel capitale della padovana Adaptica: un investimento di 600 mila euro per valorizzare le scoperte e le tecnologie innovative sviluppate da un gruppo di ricercatori dell'Università di Padova nel campo dell'ottica e dell'optoelettronica. Dal 2013 Veneto Sviluppo ha ulteriormente implementato la sua strategia di supporto con l’introduzione di investimenti rivolti a garantire continuità nei progetti denominati “seed” (supporto a giovani imprenditori nel lancio di imprese innovative nel settore internet), nonché nuova finanza per le società più strutturate da mantenere in portafoglio.

Per ottimizzare le opportunità di impieghi la società regionale ha poi deciso a marzo di quest’anno di entrare direttamente nel capitale del venture capital H FARM investendo 1,1 mln di euro. Una scelta che permette da una parte all’incubatore di beneficiare dell’appoggio di Veneto Sviluppo per dialogare con le istituzioni sul territorio e per individuare le controparti industriali più opportune alle quali eventualmente cedere la partecipazione, e dall’altra concede a Veneto Sviluppo l’opportunità di mirare ed accrescere, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, il supporto finanziario delle iniziative di seed capital.

La Regione Veneto è intervenuta a sua volta innovando gli strumenti di intervento regionale per lo sviluppo e la competitività dei settori produttivi, prevedendo che le imprese si aggreghino per sviluppare un progetto strategico comune e incrementare l’attività di ricerca e innovazione. L’obiettivo rimane il superamento delle difficoltà economiche che investono le piccole e medie imprese per fare in modo che attività e ingegno sinergici, razionalizzazione dei costi e apporto pubblico, favoriscano lo scambio di conoscenze e competenze funzionali alla riorganizzazione di processo, all’innovazione di prodotto e a rendere più accessibile il trasferimento tecnologico, nonché la promozione d’interventi volti all’internazionalizzazione dei sistemi produttivi per una maggiore visibilità sui mercati.